Nubi all’orizzonte per l’obbligazionario?

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Nubi all’orizzonte per l’obbligazionario?

Fino a circa 10 anni fa quando il cliente si recava allo sportello per decidere come meglio allocare i propri risparmi si trovava, nel più delle occasione, a dover decidere relativamente a poche variabili ovvero il tasso d’interesse e la durata dell’investimento.

La crisi finanziaria iniziata oltreoceano con i mutui subprime nel 2008 ha visto la necessità, parte delle Banche Centrali, di mettere in atto politiche economiche non convenzionali con l’obbiettivo di rilanciare un circolo virtuoso.

Le mosse messe in atto furono due: la prima il progressivo taglio del costo del denaro per permettere accesso più facile al credito da parte di imprese e privati ( nel 2008 l’Euribor era oltre il 5% mentre de diverso tempo viaggia con un segno negativo davanti), la seconda fu mettere in atto il cosiddetto quantitative easing ovvero l’immissione di liquidità nel sistema attraverso l’acquisto di titoli di debito pubblico.

Questa maggior domanda ha provocato da un lato l’azzeramento dei rendimenti e dall’altro ne ha gonfiato i prezzi.

L’acquisto di titoli di stato a rendimenti nulli o addirittura negativi ha permesso agli Stati di finanziarsi senza aumentare l’impatto degli interessi sul debito, dando lo spazio di manovra ai governi meno virtuosi di rimettere in sesto i propri conti pubblici.

L’aiuto dato dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea ha una scadenza ormai determinata e bisogna chiedersi quale sia l’impatto sui portafogli obbligazionari ai quali l’investitore italiano è da sempre molto legato.

La riduzione degli aiuti delle Banche Centrali provocherà inevitabilmente una diminuzione dei prezzi dei titolo e l’aumento dei loro rendimenti dev’essere cristallina la relazione tra tasso d’interesse di un obbligazione ed il suo prezzo: il rendimento sale perché il prezzo scende.

Sui portafogli in cui è presente una forte componente obbligazionaria bisogna prestare assoluta attenzione in quanto l’attrattività data dal rendimento nel breve termine potrà essere completamente dissipata nel medio lungo termine.

E’ inevitabile che la pianificazione finanziaria si debba focalizzare su elementi come il “tempo” ed il “rischio” questo ci permetterà di affrontare con più serenità il nostro futuro d’investitore.