Se non si conosce il mondo dei mercati e dei prodotti finanziari, l’idea di investire può fare paura. Non investire però, non significa essere al riparo dai rischi: tenere “sotto al materasso” i tuoi risparmi non è una grande idea. Infatti, in questo modo non terrai i tuoi soldi al sicuro, ma tutt’ altro, li sottoporrai al potere erosivo dell’inflazione. L’inflazione non è altro che l’aumento generale dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo, la cui immediata conseguenza è la diminuzione del potere d’acquisto del denaro: quindi, se salgono i prezzi con la stessa quantità di denaro si possono acquistare meno beni. La soluzione per non cadere nella trappola dell’inflazione sarebbe perciò, non lasciare una grande somma di denaro sul conto corrente, ma solo la cifra essenziale che ti permetta di affrontare le spese quotidiane, e investire almeno una parte del rimanente.
A tal proposito, bisogna sapere che un portafoglio finanziario rappresenta l’insieme delle attività finanziarie detenute da una persona o da un’istituzione, che sia una società o un fondo.
Ma come si costruisce un portafoglio d’investimento?
Quando si costruisce un portafoglio è necessario tenere in considerazione più fattori. Alla base, vi sono tre domande che è fondamentale porsi:
1) Qual è l’orizzonte temporale dei tuoi investimenti?
In altre parole, è importante chiedersi qual è la durata del tuo investimento e se stai ragionando in un’ottica di breve o di medio-lungo termine. A seconda dell’orizzonte temporale cambieranno le asset class che andranno a costituire il tuo portafoglio.
2) Qual è il tuo obiettivo?
Prima di investire una parte dei tuoi risparmi dovresti chiederti il motivo che ti spinge a farlo. Il tuo obiettivo è quello di integrare la tua futura pensione oppure è quello di avere un capitale finale maggiore per acquistare casa o fare finalmente il viaggio che desideravi?
3) Qual è il livello di rischio che sei in grado di sopportare?
La tua propensione al rischio rappresenta un fattore determinante, che va pensato e calcolato prima ancora di effettuare qualsiasi mossa: valutare questo aspetto significa evitare scelte irrazionali dettate dalla paura di fronte alle inevitabili oscillazioni del mercato.
Una volta chiariti i tre punti fondamentali appena elencati, si può procedere alla costruzione vera e propria del portafoglio.
4) L’asset allocation del portafoglio.
Il prossimo step è, quindi, definire l’asset allocation che sarà composta dalle asset class (classi di investimento) coerenti con il tuo profilo di rischio, ad esempio azionario Italia, Europa, USA, obbligazionario ad alto rating creditizio o high yield, commodities, e via dicendo. Successivamente si selezionano gli strumenti, tra quelli presenti sul mercato, da utilizzare per investire nelle varie asset class.
L’asset allocation, cioè il peso e il valore monetario degli strumenti finanziari contenuti nel portafoglio, influenza il rapporto tra il rendimento e il rischio.
Buona regola, per la gestione di un portafoglio efficiente, è la diversificazione. Mai mettere tutte le uova in un solo paniere: dato che prevedere l’andamento dei mercati è impossibile, sarebbe un errore mettere tutti i tuoi risparmi in un unico strumento. Una corretta diversificazione degli investimenti rende il portafoglio meno rischioso rispetto all’investimento in un’unica asset class o in un unico titolo.
Non esiste un piano d’investimento che sia adatto ad ogni persona, tutti noi abbiamo orizzonti temporali, obiettivi e gradi di propensione al rischio differenti. Ecco perché è importante costruire un portafoglio di investimento che sia “cucito” sulla tua persona e per farlo hai bisogno di un esperto che saprà, prima di tutto, fare un’analisi dettagliata di quella che è la tua situazione e, passo dopo passo, definirete una strategia creata appositamente per te e in linea con i tuoi specifici bisogni.
Affidarsi ai consigli di un professionista, significa approcciarsi al complicato mondo degli investimenti con qualcuno di preparato al tuo fianco. Una volta che il tuo portafoglio di investimento sarà composto, infatti, sarà necessario riesaminarlo periodicamente: un consulente finanziario seguirà costantemente l’andamento del tuo portafoglio, e lo ribilancerà in base alle tue necessità, che potrebbero cambiare nel corso del tempo, e all’andamento del mercato.
Il più grande nemico di un investitore è l’emotività che dev’essere modulata e contenuta il più possibile, dato che può giocare brutti scherzi se non si è sufficientemente pazienti e razionali di fronte ai momenti negativi. Il consulente finanziario mette nelle condizioni il risparmiatore di seguire tutti i giusti step in modo corretto, e offre un supporto costante nel tempo, sia tecnico che emotivo. L’aiuto di un consulente finanziario, si rivelerà senza dubbio decisivo.