In queste settimane ho riflettuto sulla nostra percezione di rischio ed il rapporto che noi abbiamo con esso tutti i giorni, rischio non solo nel senso finanziario stretto, ma inteso anche come rischio che ci assumiamo nella vita di tutti i giorni.
La valutazione di questo tende a cambiare nel tempo, ha una forte correlazione con le esperienze passate e quindi tende a cambiare nel tempo.
Ogni uno di noi prende decisioni in base alla propria attitudine al rischio che in molti casi è falsata da quello che potremmo definire come rischio percepito che in molti casi ci fa perdere l’oggettività nella valutazione delle nostre scelte.
Come investitori quando abbiamo a che fare con i nostri risparmi abbiamo paura. La naturale paura di perdere ciò che abbiamo accumulato. Questa paura ci annebbia e fatichiamo a cogliere esempi, comprendere la probabilità degli eventi e fare le nostre migliori scelte di allocazione.
In ogni investimento non potremmo escludere la componente di rischio, ma potremmo controllarlo con un adeguato inquadramento temporale. Questo rischio vale sempre la pena assumerlo.
In molte occasioni siamo tentati di comprare un titolo di una singola società, perché influenzati dalle notizie che sentiamo, da quello che leggiamo sui giornali o dallo specchietto per le allodole dei rendimenti.
Questo rischio non può essere presente in portafoglio perché mette a repentaglio l’intero nostro patrimonio. Se fossimo stati completamente investiti in obbligazioni in Lira Turca cosa sarebbe che fine avrebbe fatto il portafoglio durante questa calda estate?
Il rischio che dobbiamo assumere è quello legato ad investimenti in paesi, aree geografiche, settori dove l’investimento è iper diversificato anche a livello di emittenti.
Questo rischio possiamo considerarlo buono, in quanto valutato all’interno di un corretto orizzonte temporale il capitale finale sarà superiore al capitale inizialmente investito.
Come nei medicinali dobbiamo stare attenti alle controindicazioni del breve periodo: i mercati finanziari giornalmente prezzano i titoli, nel breve periodo vedremo queste oscillazioni in maniera amplificata, ma nel corretto orizzonte temporale queste andranno ad appiattirsi attorno ad un percorso che tenderà ad essere positivo.
Diventa quindi fondamenta avere chiaro il nostro orizzonte temporale, il nostro obbiettivo d’investimento ed il nostro rendimento atteso questo ci aiuterà a superare la naturale paura delle oscillazioni di mercato.
A presto
Nicola Pellanda